A proposito del Polittico: alcuni scritti

Nel corso della storia, una molteplicità di scritti si è dedicata all'approfondimento del Polittico di San Martino, fornendo analisi articolate e coinvolgenti. Esploriamo alcuni estratti delle opere di maggiore rilievo che hanno focalizzato la loro attenzione su questo straordinario capolavoro rinascimentale.

“Molti e molti anche trevigliesi non solo non l’avevano mai visto (il Polittico) ma non sapevano neppure della sua esistenza. Saranno contente le anime pie, perché potranno venerare i Santi Patroni della città, effigiati tanto bene dai celeberrimi nostri artisti. Saranno lieti gli amici dell’arte, perché qui potranno godere il capolavoro dei due rinomati preraffaelisti di Treviglio, che furono tanto stimati dal sommo Leonardo da Vinci.”

Canonico Giuseppe Rossi, in occasione della collocazione del Polittico nella navata sud, 1921


“É il polittico più ricco e più grandioso che ci abbia tramandato il Quattrocento lombardo"

Gian Alberto dell’Acqua, 1956


“[...] è il Rinascimento del Nord Italia che trova, nella pala di Treviglio, la sua espressione pittorica più sognante, fantasiosa e preziosa”

Fernanda Wittgens, 1956


“[...] lo Zenale e il Butinone sono giunti, nel Polittico di Treviglio, a una versione trionfale di questo schema: il polittico sembra esporre la facciata di un edificio immaginario, di un teatro soprannaturale, adorno di Santi e di Sante al balcone”.

Andrè Chastel, 1979

Tutti i dettagli dell'opera: Il Polittico di San Martino